Olio EVO DOP Tuscia Estratto a Freddo
L’Olio DOP Tuscia è un olio extravergine di oliva «made in Tuscia», ottenuto dalle olive delle varietà Frantoio, Caninese e Leccino, presenti per almeno il 90% nei singoli oliveti.
Sulle etichette delle nostre bottiglie è riportato, a caratteri chiari ed indelebili, oltre alle indicazioni previste dalle norme di etichettatura, il nome «Tuscia» denominazione di origine protetta. Siamo orgogliosi di poter portare sui nostri prodotti il marchio DOP Tuscia, perché rappresenta la giusta ricompensa per il nostro lavoro fatto di costanza e passione.
Regolamento
Il REGOLAMENTO (CE) N. 1623/2005 DELLA COMMISSIONE del 4 ottobre 2005, (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie L n. 259 del 5.10.2005) riguarda l’iscrizione nel Registro delle denominazioni di origine protette per il DOP Tuscia.
Il Richiedente è il Consorzio per la tutela e la valorizzazione della produzione olivicola della provincia di Viterbo – Via Matteotti, 73, – 01100 Viterbo
Il disciplinare impone determinati requisiti di cui si riportano i più importanti:
Descrizione:
Olio extravergine di oliva con le seguenti caratteristiche:
— colore: verde smeraldo con riflessi dorati,
— odore: fruttato che ricorda il frutto sano, fresco, raccolto al punto ottimale di maturazione,
— sapore: di fruttato medio con equilibrato retrogusto di amaro e piccante,
— acidità massima totale, espressa in acido oleico, in peso, non superiore a 0,5 grammi per 100 grammi di olio,
— numero perossidi: < 12 Meq O2/kg.
Zona geografica:
I seguenti comuni: Acquapendente, Bagnoregio, Barbarano Romano, Bassano in teverina, Bassano Romano, Blera, Bolsena, Bomarzo, Calcata, Canepina, Capodimonte, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel S. Elia, Castiglione in Teverina, Celleno, Civita Castellana, Civitella d’Agliano, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Gradoli, Graffignano, Grotte di Castro, Latera, Lubriano, Marta, Montalto di Castro (in parte), Montefiascone, Monteromano, Nepi, Oriolo Romano, Orte, Piansano, Proceno, Ronciglione, S. Lorenzo Nuovo, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tuscania (in parte), Valentano, Vallerano, Vasanello, Vejano, Vetralla, Vignanello, Villa S. Giovanni in Tuscia, Viterbo, Vitorchiano.
Metodo di ottenimento:
L’olio extravergine di oliva «Tuscia» è ottenuto dalle olive delle varietà Frantoio, Caninese e Leccino, presenti per almeno il 90 %, da sole o congiuntamente, nei singoli oliveti.
È ammessa la presenza negli oliveti in percentuale massima del 10 % di altre varietà. Nella zona, l’olivo rappresenta una delle colture più diffuse, con impianti specializzati aventi 150-300 piante ad ettaro; intensivi con oltre 300 piante ad ettaro e promiscui con fino a 100 piante ad ettaro.
Le forme di allevamento più diffuse, negli oliveti specializzati, sono il vaso cespugliato, la forma Y, il monocono, il cono rovescio mentre, negli oliveti promiscui, sono: il vaso policonico ed il vaso libero. Le potature sono eseguite generalmente con cadenza annuale, mentre ad intervalli più lunghi si esegue la potatura di rinnovo.
La difesa fitosanitaria è eseguita attenendosi alle indicazioni dei servizi di lotta guidata ed integrata operanti sul territorio. Sono vietati trattamenti al terreno con prodotti diserbanti e disseccanti. La raccolta delle olive, effettuate direttamente dall’albero, avviene nello stadio fenologico di invasatura superficiale dell’epicarpo e, comunque, non si protrae oltre il 20 dicembre per le cultivars precoci (Leccino, Frantoio, Maurino, Pendolino) e non oltre il 15 gennaio per le cultivars tardive (Caninese, Moraiolo).
È vietato l’uso di prodotti cascolanti o di abscissione. La produzione massima di olive per ettaro non supera i 9 000 kg negli oliveti specializzati mentre negli oliveti consociati e/o promiscui la produzione massima di olive per pianta non supera i 90 kg. Entro un giorno dalla raccolta le olive sono trasportate al frantoio e lavorate non oltre un giorno dal conferimento. Il trasporto delle olive avviene in idonei recipienti.
Le tecniche di oleificazione praticate prevedono: — lavaggio con acqua potabile a temperatura ambiente, cernita e defogliazione, — molitura con frangitori idonei, — gramolatura a temperatura non superiore a 30 °C e per tempi inferiori a 60 minuti, — estrazione fisica con impianti del tipo a pressione, a centrifugazione continua, a percolamento più pressione, a percolamento più centrifugazione, — centrifugazione del mosto oleoso: l’olio e il mosto oleoso estratto devono essere immediatamente allontanati dai residui di acqua di vegetazione mediante separatori continui in acciaio inox.
All’uscita degli impianti di estrazione, la temperatura dell’olio non supera i 28 °C. La resa massima di olive in olio non supera il 20 %. — È fatto divieto ad effettuare la doppia centrifugazione della pasta delle olive senza interruzione, metodo di trasformazione noto come «ripasso». Le operazioni di produzione, trasformazione ed imbottigliamento sono effettuate nell’ambito territoriale delimitato.
Struttura di controllo:
Camera di Commercio, industria, artigianato ed agricoltura di Viterbo – Via F.lli Rosselli, 4 – 01100 Viterbo
AGROQUALITA’ S.p.A.- Viale Cesare Pavese, 305 – 00144 Roma
Etichettatura:
L’olio extravergine di oliva deve essere commercializzato in recipienti di vetro o acciaio di capacità non superiore a 5 litri. Sulle etichette deve essere riportato, a caratteri chiari ed indelebili, oltre alle indicazioni previste dalle norme di etichettatura, il nome «Tuscia» denominazione di origine protetta. Dovrà figurare, inoltre, il simbolo grafico relativo all’immagine del logotipo specifico ed univoco da utilizzare in abbinamento inscindibile con la denominazione. Il simbolo grafico è stato opportunamente ridisegnato da reperto etrusco di antefissa, in terracotta, proveniente dagli scavi dell’abitato di Acquarossa (Viterbo). L’antefissa è di colore ocra scuro sostenuto dalla scritta Tuscia di colore rosso scuro. Il logotipo fa parte integrante del disciplinare di produzione dove è descritto in maniera precisa con i colori di riferimento.